Perché rivolgersi allo studio legale Avv. Fabrizio Fabbri?
Per una consulenza, un consulto o solo semplicemente per un parere su qualsiasi questione di interesse legale.
Meglio prima o meglio dopo?
Sicuramente meglio prima. Impostare correttamente la difesa o l’interpretazione e l’approccio alla questione in anticipo rende in termini di tempo e denaro. Un piccolo investimento iniziale spesso ripaga nel medio e lungo temine.
Cosa devo fornire all’avvocato?
Inviare tutta la documentazione in possesso (in formato pdf allegata all’email o in supporto cartaceo, via posta). La trasmissione di tutta la documentazione è necessaria poiché solo dal suo esame, congiunto alle notizie fornite dal cliente si potrà dare un parere esauriente.
Cosa devo dire o scrivere all’avvocato?
Fare una breve relazione. Se possibile partire dalla fine indicando subito qual’è il problema da affrontare (per esempio: ho problemi con il mio vicino che emette rumori molesti, oppure, voglio sapere se posso recedere da questo contratto preliminare, etc). Essere il più possibile precisi con riferimento alle date o alla descrizione dei fatti.
Dopo essermi rivolto ad uno studio sono vincolato?
No, il mandato professionale presuppone un legame di fiducia e può essere revocato in ogni momento.
Sono già assistito da un avvocato, posso chiedere un parere?
No, le norme di deontologia forense non consentono di intervenire con un incarico in corso. Il soggetto deve risolvere il mandato con il precedente difensore, ritirare tutta la documentazione, pagare il professionista e poi rivolgersi ad un nuovo legale.
In una causa chi paga le spese legali?
Tendenzialmente in ambito civile il codice (art. 91 c.p.c.) prevede che le spese siano poste a carico del soccombente. Tale regola vale solitamente solo in caso di lite giudiziaria. In ipotesi di parere prima del giudizio le spese sono a carico del richiedente. In una separazione consensuale sono a carico di entrambe le parte o di chi, in base agli accordi di separazione oggetto di trattativa, se le deve accollare. Negli incidenti stradali solitamente l’assicurazione riconosce una percentuale a favore del difensore. In ambito penale i costi del processo sono a carico dell’imputato.
Esiste un patrocinio a favore delle persone meno abbienti?
Si, per chi è al di sotto di limiti di reddito stabiliti dal legislatore ed adeguati ogni due anni in base all’indice ISTAT è possibile chiedere con un’apposita domanda (compilata dalla stessa parte o dal difensore, il modello è scaricabile da internet) tale beneficio. Attualmente il limite di reddito annuale è di 10.628,16. Si tenga presente che ai fini della determinazione di tale limite si deve tenere conto dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare del richiedente; nel computo sono compresi anche i redditi esenti da imposta e quelli per i quali è prevista un’imposta sostitutiva.
Nel caso di patrocinio in ambito penale il limite di reddito è elevato di 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi.
Cosa è esattamente un “decreto ingiuntivo”?
Il decreto ingiuntivo è l’ordine dato dal Giudice al debitore di provvedere al pagamento di un debito. Tale ordine è stimolato dal creditore che deposita un ricorso contenente la documentazione richiesta dal codice di procedura civile, e cioè, tra l’altro, le fatture e gli estratti dei libri contabili dai quali risulta l’esistenza del credito nella contabilità del creditore. Tali estratti devono essere autenticati da un notaio. Il decreto ingiuntivo va notificato al debitore, il quale può proporre opposizione entro 40 giorni dalla notifica; se non è opposto in questo termine, il decreto ingiuntivo diventa esecutivo e può essere eseguito per dieci anni. Per ottenere l’esecutorietà del decreto ingiuntivo occorre che il medesimo sia stato regolarmente notificato al debitore entro il termine di 60 giorni dalla sua emissione.
Quali sono le conseguenze fiscali dell’inesigibilità di un credito commerciale?
Il credito inesigibile deve essere portato a perdite nell’esercizio dell’anno in cui la perdita si è verificata. Il passaggio del credito a perdite consente il suo recupero fiscale, nel senso che l’imprenditore è ammesso a dedurlo dal reddito della sua impresa.
Cosa vuol dire credito commerciale inesigibile?
Il credito inesigibile è il credito che non si può recuperare. Il Testo Unico sulle Imposte sui Redditi (TUIR) prevede due tipi di inesigibilità: quella presunta dalla stessa legge, relativa ai crediti nei confronti di procedure concorsuali (Fallimento, Amministrazione Straordinaria, Concordato Preventivo, Liquidazione Coatta Amministrativa) e quella dichiarata dal legale che ha svolto attività di recupero, quando sussistono elementi precisi e seri che lo consentano.
Cosa è un precetto?
Il precetto è l’atto con cui si intima al debitore, nei cui confronti si è già ottenuto un titolo esecutivo, di provvedere entro 10 giorni dalla sua ricezione al pagamento del medesimo. Il termone “di grazia” di dieci giorni costituisce un periodo di sospensione forzata dell’esecuzione, trascorso il quale è possibile iniziare l’esecuzione forzata, tramite pignoramento mobiliare – ossia dei beni mobili – o immobiliare – ossia degli immobili eventualmente posseduti dal debitore – o presso terzi.
Qual è il trattamento fiscale della parcella di un avvocato?
Il Cliente detrae interamente il costo esposto in fattura. Inoltre, ove non sia una persona fisica, dovrà trattenere a titolo di ritenuta d’acconto l’importo esposto in fattura per riversarlo entro le debite scadenze previste dalla normativa fiscale.
Che cosa è un titolo esecutivo?
È un documento che permette l’inizio dell’esecuzione.? Può provenire da un giudice (decreto ingiuntivo, sentenza) oppure essersi formato al di fuori di un giudizio, come la cambiale, l’assegno, o altri titoli cambiari.
E quelli per un divorzio?
Per la domanda di divorzio, invece, oltre quelli precedentemente indicati, sono necessari in copia autentica:
- il verbale di udienza di separazione,
- il decreto di omologa della stessa.
È possibile separarsi o divorziare senza l’assistenza di un avvocato?
Dal 1 marzo 2006 non è più possibile separarsi o divorziare senza essere assistiti da un Avvocato.
Anche se non risiedo nella vostra città potete seguire la mia pratica?
Si. Una volta predisposto il ricorso lo studio provvederà a seguire i coniugi all’udienza o incaricare un corrispondete che lo faccia se fuori distretto.
Sin dall’inizio avrete un unico interlocutore che seguirà tutta la vostra pratica sino alla fine e che conoscerà le vostre esigenze; all’udienza sarà accompagnato dal titolare dello Studio o da un avvocato che risiede nella sua provincia.
Quali sono i documenti necessari per una separazione consensuale?
Oltre al mandato da conferire al avvocato, per la domanda di separazione occorrono:
- certificati di residenza di entrambi i coniugi,
- stato di famiglia di entrambi i coniugi,
- certificato di matrimonio,
- nel caso di figli minori o non autosufficienti è necessario esibire le ultime tre dichiarazioni dei redditi dei coniugi,
- copia di un documento di riconoscimento di entrambi.
Cambia la procedura in presenza di figli?
Il procedimento con o senza figli è sempre il medesimo.
Eventuali insorgenze di problematiche afferenti l’affido od il mantenimento, le stesse verranno preventivamente analizzate e risolte a monte prima del deposito della domanda in Tribunale stabilendo insieme l’accordo sia in ordine all’affidamento sia al mantenimento dei figli minori.
Tempistica?
Dipende dai Tribunali. Dal deposito del ricorso solitamente intercorre qualche mese prima dell’udienza di comparizione (dai 2 ai 4 mesi).
Quali sono i costi?
Dipende dall’attività necessaria. Ovviamente casi semplice senza figli e senza questioni particolari sul mantenimenti e sulle suddivisioni patrimoniali costeranno molto meno di altre procedure in cui bisogna discutere disciplinare assegni di mantenimento affidamento o dovisione di immobili e altri aspetti.
Quante e quali saranno le udienze?
Generalmente è sufficiente necessaria una sola udienza salvo il caso in cui per caso una delle parti non possa essere presente per impedimento, l’udienza sarà spostata ad altra data.
Se non si dovesse raggiungere un accordo per una consensuale potete seguirmi anche in una separazione giudiziale?
Si, il cliente potrà essere assistito dallo Studio anche nei casi di separazione giudiziale. Le spese legali per affrontare tale giudizio, però, generalmente non potranno essere quantificate in anticipo.
Se vi sono degli immobili da dividere tra i coniugi?
Nel caso vi fossero dei beni immobili da dividere, gli stessi verranno indicati nella domanda secondo le volontà dei coniugi. Nel caso di comproprietà, è possibile anche trasferire il 50% della proprietà di un bene immobile da un coniuge all’altro indicando analiticamente l’immobile che si vuole cedere.
Da quando si è effettivamente separati o divorziati?
La separazione è effettiva dalla redazione del verbale predisposto il giorno dell’udienza dinanzi al giudice incaricato. Il divorzio, invece, è effettivo dalla redazione del verbale predisposto il giorno dell’udienza dinanzi al Tribunale incaricato.
Nel caso di separazione il Giudice emetterà il decreto di omologa della separazione, dalla quale decorrono i termini dei tre mesi per la richiesta di divorzio.
Nel caso di divorzio i Giudici emetteranno la sentenza con cui pronunciano lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Dopo quanto tempo si può chiedere il divorzio?
Una volta ottenuta l’omologa della separazione da parte del Tribunale competente e trascorsi tre mesi dalla data di omologa, le parti possono richiedere il divorzio per la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Se all’udienza di comparizione ci sono ripensamenti, cosa succede giuridicamente?
Si verifica in questo caso la cd riconciliazione. I coniugi (che comunque possono non presentarsi) si presenteranno in udienza davanti al Presidente del Tribunale incaricato per la separazione o per il divorzio e dichiareranno che si sono riconciliati. Tale dichiarazione verrà riportata nel verbale di udienza redatto e sottoscritto dalle parti.